Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIX – 22 ottobre 2022.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

SARS-CoV-2 promuove l’eliminazione microgliale di sinapsi causando neuropatologia. L’infezione da SARS-CoV-2 può causare manifestazioni neuropsichiatriche in fase acuta e post-acuta: è cresciuto il numero dei casi con deficit cognitivo, ma la patogenesi rimane incerta. Un team del Karolinska Institute guidato da Carl M. Sellgren, in un nuovo modello di organoide cerebrale, ha osservato una fagocitosi microgliale triplicata ai terminali sinaptici dopo l’infezione, ha rilevato un profilo trascrittomico microgliale che ricorda quello delle malattie neurodegenerative con perdita precoce di neuroni, e risulta caratterizzato da sovraespressione di geni della risposta all’interferone e di geni che promuovono migrazione e fagocitosi sinaptica. Questo processo di eliminazione sinaptica microgliale potrebbe essere un meccanismo che contribuisce al deficit cognitivo. [Cfr. Molecular Psychiatry – AOP doi: 10.1038/s4138-022-1786-2, 2022].

 

L’esposizione della madre allo stress della povertà altera le connessioni cerebrali alla nascita. In un campione di 289 neonati sottoposti a esperienza prenatale di grave svantaggio sociale materno è stata rilevata da Rachel E. Lean e colleghi una microstruttura aberrante della sostanza bianca nelle connessioni fronto-limbiche durante le prime settimane di vita. Nei casi di povertà non estrema l’alterazione era limitata al fascio del cingolo. Lo studio è stato verificato da Michael S. Gazzaniga. [PNAS USA 119 (42) e2204135119, 2022].

 

Fede e religiosità genitoriale influenzano fisiologia cerebrale e cognizione dei figli. L’indagine su 5566 adolescenti provenienti dall’Adolescent Brain Cognitive Development Study ha rivelato stretti rapporti tra il regime spirituale genitoriale e le proprietà topologiche nei giovani dello stato di riposo delle reti cerebrali, della funzione esecutiva, del controllo inibitorio e della flessibilità cognitiva. Il credo genitoriale si rappresenta spesso nella mente dei figli in termini di regole da rispettare indipendentemente dal contesto. [Sci Rep. 12 (1): 17305, 2022].

 

Efficace il trattamento con ISRIB del deficit cognitivo da trauma cerebrale. I deficit cognitivi da danno traumatico cerebrale sono associati a modificazioni aberranti della dinamica delle spine dendritiche nella corteccia parietale. L’impiego di una piccola molecola inibitrice (ISRIB) in grado di inibire la risposta integrata allo stress (ISR) traumatico, ha ottenuto la guarigione dell’aberrazione delle spine e del deficit di working memory, suggerendo l’impiego di ISRIB nel trattamento del deficit cognitivo da trauma. [PNAS USA 119 (42) e2209427119, 2022].

 

Suona il sassofono mentre lo operano al cervello col capo assolutamente immobile. Ha fatto il giro del mondo il video di un musicista trentacinquenne sottoposto da sveglio a chirurgia cerebrale e a rilevazione intraoperatoria dell’attività corticale che, seduto sul tavolo operatorio con la schiena appoggiata e il campo operatorio allestito sul cranio aperto, suona al sassofono la melodia del romantico tema del film Love Story. Il team chirurgico del Paideia International Hospital di Roma era guidato dal neurochirurgo Christian Brogna. Non si tratta però di un evento unico: suonare, ad esempio, il violino o il piano a cranio scalottato è solo una “variante” che fa scalpore dell’esecuzione di compiti cognitivo-motori nel corso di interventi neurochirurgici, concordata abbastanza di frequente con pazienti volontari per lavori di ricerca, fin da quando il neurochirurgo e neurofisiologo canadese Penfield negli anni Cinquanta realizzò le mappe motoria e sensitiva della corteccia cerebrale stimolando con elettrodi la superficie encefalica di pazienti svegli in grado di reagire e rispondere agli stimoli. [BM&L-Italia, ottobre 2022].

 

Era giusta la previsione del Premio Nobel François Jacob su questo secolo? Lo scopritore con Jacques Monod dell’operone lattosio in Escherichia coli così si è espresso alle soglie del terzo millennio: Il secolo che sta volgendo al termine è stato dominato dagli acidi nucleici e dalle proteine. Il prossimo si concentrerà sulla memoria e sul desiderio. Sarà in grado di rispondere alle domande che questi temi sollevano? (F. Jacob, Il topo, la mosca e l’uomo, 1998). A giudicare dall’impegno della nostra società scientifica, con le centinaia di lavori recensiti sulla memoria – compresi i due di oggi – e i due saggi del nostro presidente sul desiderio (Note e Notizie 20-06-20 Il desiderio e la mente; Note e Notizie 04-07-20 Il desiderio tra sogno e responsabilità) si può dire che queste due tematiche per il momento siano sicuramente presenti, voi cosa ne pensate? Molto più difficile, ci sembra, dire se questo secolo saprà dare risposte su questi argomenti come quelle che il Novecento ha dato su acidi nucleici e proteine. [BM&L-Italia, ottobre 2022].

 

La Fondazione Tommasino Bacciotti per lo studio e la cura dei tumori cerebrali infantili ha organizzato in Firenze Sogni di fine estate a Castello presso l’Oratorio della Compagnia dei Battuti in Via S. Michele a Castello 14, con concerti a ingresso libero ogni domenica fino al 30 ottobre per finanziare l’ospitalità gratuita delle famiglie dei bambini affetti da tumore cerebrale ricoverati presso l’Ospedale Meyer. [BM&L-Italia, ottobre 2022].

 

Ascesa, apogeo e caduta del dominio della serotonina nella psichiatria molecolare. Un incontro della Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia tenutosi lo scorso giovedì ha ricostruito le ragioni della deriva culturale che aveva portato a sopravvalutare il ruolo di quest’ammina biogena nella patogenesi dei disturbi psichiatrici.

A Pavia nel 1935 Vittorio Erspamer isolò una sostanza abbondante nelle cellule enterocromaffini del tratto gastrointestinale in grado di contrarre il muscolo liscio, e due anni dopo le diede il nome di enteramina. Nel 1948 Rapport, Green e Page identificarono con la 5-idrossitriptamina il fattore vasocostrittore del siero rilasciato dalle piastrine (Rapport M. M. et al. Crystalline Serotonin. Science 108 (2804): 329-330, 1948), cui si era dato il nome di serotonina. Nel 1952 Erspamer e Areso stabilirono che l’enteramina e la serotonina erano la stessa molecola. Nel 1953 la 5-HT fu isolata nel cervello.

La teoria monoaminica o serotoninica della depressione, e conseguentemente l’implicazione patogenetica nel disturbo bipolare e in tutte le sindromi ansiose e da stress caratterizzate da riduzione della serotonina sinaptica, avvalorata ex-juvantibus dai farmaci inibitori della ricaptazione, ha a lungo monopolizzato la ricerca distraendo l’attenzione dagli altri sistemi di segnalazione legati agli oltre 50 neurotrasmettitori e, soprattutto, dalla realtà del funzionamento del cervello per reti in una complessità neurochimica che interessa sempre sistemi multipli. Nella discussione si è anche evidenziato che lo studio delle classi e delle sottoclassi di recettori della serotonina, che rilevava di fatto azioni differenti e talora opposte a seconda del recettore, ha contribuito a indirizzare la ricerca verso la più complessa realtà attualmente conosciuta. [BM&L-Italia, ottobre 2022].

 

La storia dei recettori della serotonina o 5-HT a “Brain, Mind & Life – Italia”. La supposizione che fosse mediata da più di un recettore l’azione dell’amina biogena 5-indolalchilammina, serotonina o 5-idrossitriptamina, individuata da Vittorio Erspamer nelle cellule enterocromaffini gastroenteriche e da altri come fattore vasocostrittore del siero, risale agli esperimenti di Gaddum e Picarelli del 1957. In queste osservazioni sperimentali si vide che solo una parte della risposta contrattile dell’ileo era bloccata da alte concentrazioni di morfina, mentre il rimanente della risposta poteva essere bloccato da basse concentrazioni di dibenzilina. Si ipotizzò l’esistenza di un recettore caratteristico dell’ileo bloccato dalla morfina, e perciò detto recettore M, e di un recettore del muscolo liscio bloccato dalla dibenzilina, e per questo detto recettore D.

Con queste parole, Ludovica R. Poggi ha introdotto la storia della scoperta e dello studio funzionale delle 18 sottoclassi più note di recettori della serotonina[1]. [BM&L-Italia, ottobre 2022].

 

Il contributo di Ruth Millikan alla nascita delle neuroscienze come “casa comune” per lo studio del cervello e della mente. Per decenni, la contrapposizione tra teorie biologiche e psicologiche della mente e il timore di molti studiosi di vedere ridotto il paradigma della propria disciplina a quello degli avversari dialettici, ha costituito un ostacolo apparentemente insormontabile alla realizzazione di una “casa comune” per lo studio del cervello e di ciò che la sua organizzazione funzionale detta “mente” produce. La neurobiologia, nata come area di ricerca indipendente negli anni Settanta, nei venti anni successivi era rimasta lontana dalle teorie psicologiche e annoverava tra le sue fila numerosi ingegni di ispirazione riduzionista, che sostenevano di poter ricondurre tutto il “mentale” al livello neurobiologico molecolare, o tutt’al più cellulare, come nel caso dell’LTP alla base della memoria. All’opposto, numerosi psicologi rifiutavano qualsiasi confronto delle proprie teorie con nozioni e dati provenienti dall’osservazione sperimentale neurobiologica. Era di molti – prima fra tutti in Italia Rita Levi-Montalcini – il desiderio di eliminare le contrapposizioni ideologiche che non giovano alla crescita delle conoscenze e definire una dimensione costante di scambio, cooperazione, dibattito e, quando possibile, di sintesi tra le diverse discipline, ma pochi si sono adoperati perché questo incontro avesse luogo su solide basi culturali.

Ruth Millikan, la cui opera è stata ricordata in un incontro dei membri della nostra società scientifica tenutosi giovedì scorso, è stata una grande protagonista nell’edificazione della casa comune, affrontando in chiave biologica argomenti psicologici e in chiave psicologica argomenti neurobiologici. Ruth Millikan considera la psicologia una branca della biologia e inquadra l’attività cognitiva nel contesto della fisiologia, e su questa base ha aperto la via agli studi che oggi indagano le attività delle reti neuroniche del cervello correlate a stati mentali e processi cognitivi.

La Millikan ha fornito le basi per una teoria scientifica dei desideri e delle credenze, rifiutando l’impostazione artificiosa e proposizionale dei funzionalisti, e ha seguito criteri non lontani da quelli intuitivi della “psicologia popolare”. Ha spiegato in modo efficace l’insostenibilità del riduzionismo molecolare: un oggetto chimico come una molecola della chimica inorganica può essere studiato efficacemente separandolo dai contesti in cui compare in natura, ma una molecola di un organismo biologico ha il suo senso funzionale nella storia evolutiva dell’oggetto biologico al quale è legata, e lo studio separato delle sue proprietà può riconoscere solo una parte minore del senso della sua esistenza.

Per Ruth Garrett Millikan, considerata una filosofa della biologia, della psicologia e del linguaggio, oggi ottantanovenne e professoressa emerita all’Università del Connecticut, il cervello è un manipolatore di simboli e un motore semantico, che normalmente elabora desideri e convinzioni nei termini delle differenze significative che esistono tra loro e nei termini delle differenze delle funzioni che questi assolvono nell’economia psichica. Da questi processi, secondo lei, deriva la valutazione della verità e del significato, non dall’attribuzione di una semantica precostituita, come ritengono i “razionalisti del significato”, ossia i suoi oppositori dialettici. [BM&L-Italia, ottobre 2022].

 

La messa al bando che fu necessaria per la nascita delle civiltà e dell’umanesimo. La figlia di Antifate, capo dei giganti antropofagi chiamati Lestrigoni, condusse Ulisse da suo padre, il quale, con perfetta cordialità ospitale, mangiò uno dei marinai dell’eroe di Itaca, inducendo tutti gli altri a fuggire precipitosamente sulle navi che la popolazione intera della città di Telepilo attaccò e affondò, ripescando poi i marinai come fossero pesci da portare a casa per la cena.

L’episodio mitico, pur nella sua forma immaginifica di narrazione letteraria, veicola un’informazione sulla realtà dell’epoca: l’antropofagia era ancora presente nel bacino del Mediterraneo. Ma in America, Asia, Africa e Oceania permarrà ancora per molti secoli.

Marvin Harris è stato tra i primi antropologi a dimostrare che i Maya, come altri nativi d’America dediti al cannibalismo, avevano un’alimentazione fortemente carente in proteine e, non riuscendo a trovare altre fonti di proteine alimentari perché non conoscevano l’allevamento e praticavano poco l’agricoltura, erano inconsapevolmente spinti dal bisogno biologico a conservare questo raccapricciante e bestiale costume, rinforzato da riti collettivi. Le affascinanti e celebrate civiltà precolombiane centroamericane avevano questo vulnus interno, che in alcune epoche ha letteralmente decimato le popolazioni.

Rileggendo in chiave scientifico-biologica l’antropologia e la storia dei costumi dei popoli, è evidente che l’antropofagia è stata la prima e più importante di due condotte da eliminare in modo assoluto e radicale perché si potesse entrare in una dimensione realmente civile di convivenza umana: il cannibalismo e l’accoppiamento con gli animali. [BM&L-Italia, ottobre 2022].

 

Notule

BM&L-22 ottobre 2022

www.brainmindlife.org

 

 

 

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La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale non-profit.

 

 

 



[1] Una breve sintesi della storia dei recettori della serotonina si trova in Note e Notizie 10-01-09 Morte improvvisa del lattante: una nuova traccia, ma sono numerosi gli articoli nelle “Note e Notizie” in cui si trovano brevi trattazioni, più recenti e aggiornate, di questi recettori.